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La storia

 

 Madonna di Ripaia


Il Santurio della Madonna di Ripaia è stato costruito il 7 marzo 1283. E’ situato su un colle alto 148 metri. Dall’alto, la dolcezza del panorama fa spaziare la visione tra i monti di Livorno e gli Appennini e il mare.

L’architettura odierna della costruzione risente dei vari influssi che si sono succeduti, dopo l’originaria costruzione romanica.

All’interno del Santuario e’ conservato il dipinto su tavola di una Madonna con Bambino, con ai lati i due santi Lorenzo e Bartolomeo insieme a due Angeli. Originariamente stato attribuito alla scuola di Giunta Pisano, studi successivi però fanno appartenere l’opera al Maestro di San Torpe’, inizi del XIV secolo.

E’ grazie a questo dipinto e al suo ritrovamento che si accende, però, la venerazione popolare della Madonna del nostro Santuario. Una storia di cui esistono due versioni, entrambe figlie di una venerazione popolare che riportiamo integralmente:


Prima versione:


‘’… mentre alcuni agricoltori stavano arando il terreno nella valle del Rio Lama, torrente che separa il confine fra Treggiaia e Montecastello, fu rinvenuto un quadro con l’Immagine di una Madonna.

Non sappiamo bene, come, ma subito ne nacque un dissidio fra le parti perche’ tutte e due le fazioni ne pretendevano il possesso. Fu stabilito di affidare il caso ai giovenchi (coppia di Buoi, usati per i trasporti, ma sin dall’antichità romana usati per tutte le cerimonie Sacre NDA). Il quadro venne caricato su una Treggia, e dove i quadrupedi si sarebbero fermati, li’ sarebbe stato collocato….”


La seconda versione invece dice:


“… Alcuni agricoltori di paesi diversi trovandosi presso il torrente Roglio a dissodare il terreno, trovarono sulla ripa un quadro nel quale era ritratta l’effige di una Madonna. Subito ne nacque una lite per reclamare la proprietà. Alla fine convennero di portarlo nella chiesa piu’ vicina: a Treggiaia. Li’ rimase, non sappiamo per quanto tempo, poi spari’. Venne ritrovato dopo diversi anni da alcuni uomini di Montecastello, ma i Treggiaioli, appena saputa la novità, si precipitarono per reclamarne il possesso. Dopo una lunga discussione venne deciso di affidarsi al caso. Legarono il quadro ad un giogo dove erano attaccati due giovenchi, e dove questi si sarebbero fermati, lì sarebbe sorta la Chiesa. I quadrupedi si inginocchiarono proprio sul colle della Madonnina, e da allora l’immagine fu detta di ‘’Ripaia’’. Che prende il nome da ‘’ripa’’, ovvero argine.’’


Probabilmente, il quadro era veramente il fulcro di un primissimo culto popolare, antecedente all’innalzamento del complesso cultuale ora esistente. La forma originaria della cornice del dipinto, infatti, suggerisce che all’origine l’immagine, fosse esposta fuori dal complesso cultuale, perché la cornice superiore era protetta da delle asse di legno che lo difendevano dalle interperie.

 

 La venerazione

 

La venerazione mariana in questi luoghi e’ molto forte. Non esiste luogo, paese, qui vicini, che non abbiano una fortissima venerazione in tal senso. Solo per restare nei limiti dello sguardo locale, abbiamo tre santuari mariani. Il colle di Ripaia, nel comune di Pontedera, il colle della Santissima Annunziata, nel comune di Capannoli, Il santuario di Cigoli, nel comune di san Miniato. Tre colli, un solo culto. Quello della Santissima venerazione per nostra Signora Maria, la Madonna.

L’inizio della venerazione.


La venerazione della Madonna del colle di Ripaia, inizia alcuni secoli fa, secondo un racconto orale, quando alcuni marinai in difficoltà in una notte di tempesta, avevano scorto nel buio tempestoso su un lontano colle una luce. All’apparire della luce cominciarono a pregare la Madonna. Poco dopo approdarono indenni sul litorale. Il colle dove apparve la luce, era il colle di Ripaia. A questa storia, non datata, abbiamo però un seguito datato e certificato che è il 28 luglio 1602. Quando a Treggiaia un violento incendio nel centro del paese, secondo gli ex voto rimasti, si estinse miracolosamente, per meglio:


‘’…Appicicatosi il fuoco ad alcune case di Treggiaia nelle ore pomeridiane del giorno 28 luglio 1602, per intercessione della beata vergine di Ripaia, alla quale questo popolo ricorse e si raccomandò l’incendio fu estinto miracolosamente…’’  

La strana storia di Maria 

 

La madonna di Cigoli.


Il 21 luglio del 1451, una contadina di nome Maria, di Treggiaia, aveva avuto due disgrazie infantili. I suoi due bambini appena nati, non erano riusciti a sopravvivere più di un anno. Alla terza gestazione la paura aveva fatto minacciare di morte la povera donna da parte del marito, se anche questa gestazione si fosse conclusa con una tragedia che pareva già annunciata. Il terzo bambino nacque, ma dopo pochi mesi sembrò che la tragedia fosse sul punto di ripetersi, causando nuovo dolore e nuove sofferenze. La povera donna, presa dal dolore per il terzo figlio malato e l’odio che vedeva covare nel marito ogni giorno di piu’, perche’ impotente di fronte al progredire della malattia, sembrava ripetere la tragedia. Soprattutto quando una triste giornata, rientrando a casa, trovò il bambino morto nell’angolo della stanza dove giocava. Con la disperazione nel cuore la madre usci’, con l’intento di farla finita. Raggiunse bocca di Roglio, dove il torrente Roglio confluisce nel fiume Era, a valle, davanti a Treggiaia, con l’unico scopo di porre fine al suo immenso dolore. Giunta sulla ripa del fiume, incontro’ una donna. In quella piana tra Treggiaia e Ponsacco, cerco’ di scambiare qualche parola di conforto con la sconosciuta:


-‘’Chi sei non ti ho mai vista da queste parti, domando’, la madre agitata…’’

-Sono Maria, rispose la sconosciuta, e abito a Cigoli, nella casa tra quelle di Rocco e Michele..’’

- ‘’Ah esclamo’ – Hai il mio stesso nome. Come mai ti trovi qui.?

-‘’ Sono di passaggio. Piuttosto perché sei cosi’ turbata, perche’ ti trovi qui?’’

A queste parole la povera donna volle sfogarsi, raccontando la sua triste storia, la morte dell’ultimo figlio, l’asprezza del marito.

L’altra Signora, ascoltò in silenzio il racconto e poi con calma le suggeri’’:

-‘’Tranquillizzati vai a casa senza tormentarti oltre perché il tuo bimbo sta giocando sul tappeto e sta bene in salute’’


Si lasciarono così e quella signora spari’, illuminata da un raggio di luce.

La contadina Maria, prima di compiere il suo ultimo gesto, volle dar credito alle parole della sconosciuta Maria.

Piangendo torno’ indietro con ancora le parole della sconosciuta che rimbombavano dentro. Ad ogni passo, ogni pensiero ruggiva, sospeso tra speranza ed ennesima delusione. Con angoscia, percorse la strada di casa, paura e speranza erano le solo compagne di strada. Lentamente arrivò sotto casa: Lentamente, molto lentamente avanzava e restava in ascolto. Alla disperata ricerca di un suono infantile o di una dolce risata domestica. Solo il canto delle cicale, però, sembrava arrivare dall’aia. D’un tratto un riso infantile, spezzò la monotona calura estiva. Maria cadde in ginocchio, riconobbe la voce del figlio: Corse in casa, dove il marito giocava con il figlio vivo.

Li abbraccio’ entrambi, ma al marito racconto’ anche la strana storia e l’incontro di poco prima. Gli abbracci, le lacrime e le emozioni, si mischiarono, grazie a quella strana donna di nome Maria incontrata sulla ripa di un argine nella bassa pianura, dove scorreva ieri come oggi, il torrente Roglio. Qualche tempo dopo la contadina Maria si recò a Cigoli, a San Miniato, cercando quella donna di nome Maria che abitava nella casa tra quelle di Rocco e Michele. La casa esisteva e stava accanto alla Chiesa. Busso’, ma non ebbe risposta. Li’ accanto, trovo’ la porta della chiesa aperta. Non ho trovato Maria, penso’, ‘’- posso però ringraziare nostra Signora in chiesa-‘’. Entrò ed accese una candela, che pose sotto il ritratto della Madonna, ma guardando il ritratto, la contadina Maria, rimase senza fiato e con gli occhi sbarrati.

-‘’Ma io quella donna l’ho conosciuta, io l’ho già vista’’. Cadde in un pianto dirotto, perché nell’effige la Maria di Treggiaia, aveva riconosciuto l’altra Maria incontrata sulla ripa di un fiume.

La Maria che l’aveva rassicurata, che gli aveva detto con calma, torna a casa dove troverai tuo figlio che sta giocando e che credi di aver perduto, la Maria incontrata sulla Ripa del fiume, non era altro che Maria Santissima Immacolata. La Madonna1.

 

 

1 Da: ‘’Treggiaia, una Storia, un popolo’’ di Orazio Raspolli pp 75-76/110-112. Scuola Materna Sacro Cuore, Pisa 1994.

 

 

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